L’ECOFIN INSERISCE LA RUSSIA E LE BVI NELLA BLACK LIST DEI PARADISI FISCALI

EU building

Si allunga la lista nera dei paradisi fiscali. Nella riunione Del  14 febbraio, il Consiglio Economia e Finanza dell’Unione Europea, meglio conosciuto come Ecofin, ha aggiunto la Russia, le Isole Vergini britanniche, il Costa Rica e Isole Marshall all’elenco delle giurisdizioni non cooperative ai fini fiscali. L’’elenco sale così a 16 giurisdizioni: i quattro appena citati si uniscono a Samoa americane, Anguilla, Bahamas, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane e Vanuatu.

La lista Ue delle giurisdizioni fiscali non cooperative include «i Paesi che non hanno avviato un dialogo costruttivo con l’Unione sulla governance fiscale o non hanno rispettato i loro impegni di attuare le riforme necessarie». Tali riforme dovrebbero mirare a rispettare «una serie di criteri oggettivi che comprendono la trasparenza fiscale, una tassazione equa e l’attuazione di norme internazionali volte a prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili».

La Russia è stata inclusa nella black list dopo che l’Ecofin ha rilevato che il Paese non si è impegnato ad affrontare gli aspetti dannosi di un regime speciale per le holding internazionali. Il dialogo su questioni relative alla tassazione si è poi bruscamente interrotto a seguito dell’aggressione contro l’Ucraina.

Le Isole Vergini britanniche invece non sono risultate sufficientemente conformi allo standard Ocse sullo scambio di informazioni su richiesta, mentre il Costa Rica non ha rispettato l’impegno di abolire o modificare gli aspetti dannosi del regime di esenzione dal reddito di fonte estera.

Le Isole Marshall sono risultate carenti nell’applicazione dei requisiti di sostanza economica. Si teme un’aliquota pari a zero o solo nominale dell’imposta sul reddito delle società attiri profitti senza un’attività economica reale.

Nel corso della riunione, l’Ecofin ha confermato che Barbados, Giamaica, Macedonia del Nord e Uruguay hanno rispettato gli impegni presi con l’Unione e potrebbero quindi essere rimossi a breve dalla “lista grigia”. A Hong Kong e Malesia stata concessa una proroga per completare la riforma dei regimi di esenzione dal reddito estero e delle plusvalenze.  Anche al Qatar è stata concessa una proroga a fine marzo perché ha dovuto affrontare vincoli di riforma costituzionale per completare la sua riforma in tempo.

Fonti: www.consilium.europa.eu

 

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